1. Non mettere continuamente foto di gattini. Perché un social network tramuta rispettabili donne in scatenate gattare?
2. Non inserire ripetutamente lunghe e stucchevoli frasi fatte, tratte da film noiosi o libri mediocri (tipo i miei). Un po’ di originalità o quanto meno un po’ di gusto, cribbio.
3. Niente immagini di ninnoli a Natale, di uova a Pasqua, di zucche ad Halloween. E nemmeno foto di panorami trovate con Google Immagini. Dio mio, perché?
4. Non inserire un migliaio di foto e selfie in strepitosi bikini, e poi lamentarsi se vi chiede l’amicizia tutto il carcere dell’Ucciardone.
5. Nelle discussioni in chat, essere sintetiche ed efficaci: blocchi di sei frasi alla volta e faccine che esprimono ogni possibile sfumatura dell’animo umano, alla lunga stuficchiano l’interlocutore (sul tema faccine, dello stesso autore, vedasi anche qui).
6. Non inserire qualsiasi tipologia di link vi passi per la mente, dai video delle canzoni di Biagio Antonacci alla ricetta per preparare l’impepata di cozze, in una sfilza di settantacinque post: quello non è comunicare, è spam.
7. Non credere che importi sul serio a qualcuno quello che dite, perché purtroppo è come nella vita: come dice il protagonista di Caos Calmo (ma non citatelo in un post, adesso), la gente pensa a noi infinitamente meno di quello che crediamo. Il social network è un luogo in cui si va per guardare le foto degli altri, specialmente quelle in costume. Nient’altro.
8. Non create continuamente eventi, soprattutto se obiettivamente poco attraenti. O quanto meno non sperate che vengano tutti quelli che, per cortesia o per quieto vivere, dicono che parteciperanno. Al vostro reading dei libri di Raymond Carver ne verrà uno su venti (e per fortuna, aggiungo io).
9. Quando andate in vacanza, andateci e basta, senza scrivere “si parteeeeeeeeeeee”. Se nella vita avete trent’anni, perché su Facebook ne avete sei?
10. Il mondo è fuori.
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